Domande più comuni
Ho riunito in questo elenco una serie di domande che mi sono state poste di frequente nella mia carriera.
Qui troverete alcune risposte alle domande più frequenti.
Se non riuscite a trovare ciò che cercate, non esitate a contattarmi.
Quanto dura un percorso di psicoterapia?
E' impossibile definire a priori il numero esatto di sedute necessarie per ottenere il risultato sperato: dipende da te!
Ciò che favorisce l'andamento di una terapia è la motivazione del paziente e la sua disponibilità a "guardare in faccia le proprie difese" per riuscire ad arrivare al cuore del problema, permettendosi finalmente di elaborarlo. Durante questo percorso evolutivo il terapeuta ti accompagnerà e ti sosterrà con le sue competenze. Ciononostante mi sento di rassicurarti: la terapia bioenergetica, servendosi anche di un canale più diretto (il corpo), solitamente consente di sentire i primi benefici in un tempo assolutamente congruo. Non si tratta di terapie decennali!
Quanto dura mediamente una seduta?
Una seduta individuale dura mediamente 50 minuti, mentre una seduta di gruppo o di coppia può durare anche fino a 90 minuti.
Teniamo in considerazione che una seduta di psicoterapia non si basa su un procedimento meccanico, ma rappresenta un contesto spazio-temporale che deve valutare molti fattori e viene personalizzato il più possibile, dunque esiste un certo grado di variabilità.
Con che frequenza si svolge un percorso di psicoterapia bioenergetica?
Generalmente la frequenza di un percorso di psicoterapia bioenergetica è settimanale.
Dal momento che si tratta di un contesto molto individualizzato, è possibile concordare con il terapeuta una cadenza più frequente o meno frequente in base alla situazione.
Esempio: in un momento particolarmente difficile è possibile concordare due sedute a settimana, mentre avviandosi verso la fine di un percorso è possibile diluire gli incontri su un tempo più lungo, fino ad arrivare al termine. La situazione viene valutata caso per caso.
Dovrò fare degli esercizi fisici?
Non "dovrai" fare nulla. La terapia bioenergetica si avvale, oltre al canale verbale, di quello corporeo. Di conseguenza verranno proposti degli esercizi espressivi per lavorare sulle rigidità corporee (armature) ed entrare in contatto con le emozioni congelate che si trovano al loro interno. Tutto ciò ovviamente non è mai da considerarsi obbligatorio! Se te la senti, potrai sperimentare con i tuoi tempi queste tecniche e ti accorgerai della loro potenza e della loro grande utilità.
E' consigliabile presentarsi in seduta con un abbigliamento comodo, poiché gli esercizi bioenergetici implicano dei movimenti che potrebbero risultare meno fluidi in abiti troppo formali. Ma niente paura! Non si tratta di un'ora intensiva di allenamento cardio!!
Cosa succede se non mi presento ad una seduta?
In caso di impossibilità di presentarsi ad un appuntamento, l'indicazione generale è quella di fornire un preavviso di almeno 24h per evitare che la seduta venga addebitata nonostante l'assenza. Teniamo in considerazione che quell'ora è dedicata a te ed uno spazio non disdetto, resta vuoto in tua attesa. Ovviamente in caso di emergenze indifferibili non si richiede il pagamento di una seduta non effettuata.
Il Segreto Professionale: come funziona?
Ti invito a leggere questi articoli del Codice Deontologico degli Psicologi:
Articolo 11: Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate, a meno che non ricorrano le ipotesi previste dagli articoli seguenti.
Articolo 12: Lo psicologo si astiene dal rendere testimonianza su fatti di cui è venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto professionale. Lo psicologo può derogare all’obbligo di mantenere il segreto professionale, anche in caso di testimonianza, esclusivamente in presenza di valido e dimostrabile consenso del destinatario della sua prestazione. Valuta, comunque, l’opportunità di fare uso di tale consenso, considerando preminente la tutela psicologica dello stesso.
Articolo 13: Nel caso di obbligo di referto o di obbligo di denuncia, lo psicologo limita allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto. Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi.
Articolo 15: Nel caso di collaborazione con altri soggetti parimenti tenuti al segreto professionale, lo psicologo può condividere soltanto le informazioni strettamente necessarie in relazione al tipo di collaborazione.​